Con il patrocinio del Comune di Capaccio Paestum, il progetto teatrale scritto e diretto da Umberto Squitieri, artista salernitano, sarà in scena presso il Next – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio della località Cafasso, i prossimi 12 e 14 luglio, alle ore 21:30.
Doppio appuntamento, dunque, con Un sogno durato un giorno, un dramma ambientato nel Cilento in forma di kammerspiel che trasformerà l’antica cappella del Next in una prigione, dove tutto è soffuso e intimo, si colora di sogno e s’incupisce in dissidi dell’animo.
L’ingresso è gratuito ma su prenotazione. L’obiettivo, infatti, è quello di condividere con lo spettatore la recitazione da camera, propria del kammerspiel, movimento culturale tedesco nato negli anni Venti del Novecento ma rappresentato per la prima volta a teatro a Berlino nel 1906 da Max Reinhardt con Spettri di Henrik Johan Ibsen.
Come da paradigma, il lavoro di Squitieri, con quattro attori in scena, privilegia la non sovrabbondanza tra luci smorzate e un approccio intimistico, rispettando l’unità di tempo, luogo e azione.
Nella suggestiva e rinata cornice, testimone di un passato industriale, reciteranno i salernitani Giovanni Rocchino, Mirko Raiola, Norma Bove e Carmine Davide sulle musiche dal vivo di Luigi Vigorito, eseguite con strumenti della tradizione dei luoghi. L’impianto scenico, i costumi e il disegno luci sono a cura dello stesso regista, Umberto Squitieri, con l’organizzazione e la produzione di Scen Out Produzioni.
Sinossi
Rispettando l’unità di tempo, di luogo e azione, il lavoro racconta l’ultimo giorno di vita di un ex garibaldino, condannato a morte con la falsa accusa di brigantaggio.
Chiuso nella cella di un carcere, Giovanni Riano, il protagonista, cerca, tramite Gea, sua compagna di vita, dalla quale aspetta un figlio che non vedrà nascere, di far giungere a Giuseppe Tardio, l’avvocato brigante che sta per sbarcare alla marina di Agropoli, una lettera nella quale lo invita a riunire tutti nella lotta per quello che è il suo sogno.
Pur se innestato su un contesto storico come quello a cavallo dell’Unità di Italia e analizzando ciò che ha significato per la nostra terra e per tutto il Sud, senza nessuno scopo anacronisticamente separazionista, ma sicuramente come possibilità di riflessione su alcuni aspetti sociologici e storici, il vero focus del lavoro è l’osservazione e l’indagine psicologica del protagonista e del suo antagonista, la guardia carceraria Michele Agresta, suo amico d’infanzia.
Contatti:
Tel. 3381920683
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